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Luca Zanotti, il venticinquenne di Santarcangelo di Romagna scarcerato nei giorni scorsi in attesa del processo in Grecia, e’ ripartito oggi per l’Italia dopo essere stato ricevuto ad Atene dall’ambasciatore Gianpaolo Scarante al quale ha assicurato che la sua vita e’ cambiata. Luca venne sorpreso dalla polizia greca nel 2005 con 20 grammi di hashish. Incriminato per ‘traffico internazionale di stupefacenti’ venne estradato dall’Italia in settembre. Il processo previsto per martedi’ scorso a Kalamata, nel sud del Peloponneso, e’ stato aggiornato al 16 dicembre a causa dello sciopero dei cancellieri di tribunale, nell’ambito della protesta generale in Grecia contro il carovita. La difesa ha tuttavia ottenuto la scarcerazione dell’imputato, da oltre un mese dietro le sbarre, in cambio di una cauzione di 10.000 euro. Una scarcerazione decisa dalla corte dopo che questa si era apparentemente resa conto, anche grazie alle parole stesse dell’imputato, che si trovava di fronte ad un giovane che aveva commesso un errore ma che non e’ un criminale. All’udienza erano presenti molti amici dell’imputato nonche’ autorita’ comunali, deputati e giornalisti. Luca, accompagnato dal padre Paolo e dal fratello Matteo, ha voluto ringraziare l’ambasciatore per l’aiuto ricevuto dai rappresentanti diplomatici e consolari italiani dopo l’estradizione in Grecia, e ha ribadito il pentimento gia’ manifestato in aula sottolineando di essere cambiato e di non voler piu’ ripetere l’errore che lo ha condotto in carcere. A ricevere il giovane c’era anche la consorte dell’ambasciatore signora Barbara, e il responsabile consolare Martin Brook. Luca, che vuole laurearsi in lettere e filosofia, ha detto di voler studiare la lingua greca, di cui ha cominciato ad apprendere i primi rudimenti in prigione, e approfondire la conoscenza del paese dove venne fermato durante una vacanza.

Le reazioni.
Pizzolante (PDL): chi estradò si interroghi.
Il giudice che estrado’ Luca Zanotti dovrebbe interrogarsi, cosi’ come le forze politiche italiane dovrebbero rivedere il mandato d’arresto europeo che ”produce questi disastri”. Lo sostiene in una nota il deputato Sergio Pizzolante (Pdl), presente in tribunale a Kalamata con la collega Elisa Marchioni (Pd) nell’udienza saltata per lo sciopero dei cancellieri ma che ha comunque deciso per la liberazione del riminese su cauzione. ”Il giudice – dice Pizzolante -ha accettato di ascoltare per pochi minuti Luca Zanotti ed immediatamente si e’ reso conto che non si trovava di fronte un tossicodipendente e tanto meno un trafficante internazionale di droga. Sono bastati pochi minuti e il buon senso di una donna (il giudice) per capire che ci troviamo di fronte ad una grande ingiustizia che ha costretto un ragazzo, la sua famiglia e la comunita’ a mesi di tragedia. Il giudice italiano che in maniera non responsabile e burocratica ha concesso l’estradizione che ha fatto vivere a l’incubo della galera in un paese straniero in condizioni ambientali inaccettabili (verificate con i miei occhi) dovrebbe interrogarsi. Le forze politiche italiane affinche’ questa tragedia non passi invano debbono interrogarsi sulla revisione del mandato d’arresto europeo che produce questi disastri. Non ci puo’ essere omogeneita’ nel mandato d’arresto europeo in presenza di cosi’ forti disomogeneita’ nei paesi membri dell’Unione. Non e’ possibile che sia un giudice a decidere in maniera burocratica sulla decisione ultima di estradizione, la responsabilita’ deve tornare alle autorita’ politiche democraticamente elette. Luca Zanotti non e’ il nostro eroe per aver fumato due anni fa in vacanza uno spinello, e’ il nostro eroe oggi perche’ il suo sacrificio ci consente di aprire una battaglia di civilta”’.

Marchioni(PD): l’importante era riportare Luca a casa.

”Il risultato importante da conseguire in questi giorni era riportare Luca a casa per riportare anche questo caso, cresciuto di equivoco in equivoco senza aver piu’ un rapporto vero con la realta’ dei fatti, a una dimensione congruente con l’accaduto”. Lo sostiene Enrica Marchioni, parlamentare riminese del Pd, che ha partecipato all’udienza in Grecia che ha concesso la liberta’ su cauzione a Luca Zanotti. ”Luca ha commesso un errore – ha detto la Marchioni – che in Grecia e’ un reato. Se pero’ la pena crediamo vada sempre commisurata alla gravita’ del gesto commesso, ha gia’ pagato, e gia’ capito il proprio errore. C’e’ una dimensione dell’accaduto che ci fa riflettere oltre Luca e oltre il caso singolo, fino alle regole che presiedono i rapporti fra Paesi che appartengono all’Unione europea ma restano profondamente diversi nelle legislazioni e nelle prassi. Sicuramente, questo caso ci puo’ stimolare a una riflessione. Da domani, appena a Luca sara’ restituita la liberta”’. La situazione, secondo la parlamentare riminese e’ stata salvata ”dal buon senso di una donna. Il giudice, donna, rientrata in aula, per decidere con cognizione, chiede di capire meglio il caso, interroga Luca, gli chiede come mai una bravo ragazzo faccia uso di stupefacenti, ma gli lascia spiegare che e’ stato occasionale ed e’ un errore che non si ripetera’. Gli chiede della sua famiglia, dell’Universita’. lo ascolta. E decide di concedere la liberta’ su cauzione”.