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Per l’ex capo del Dipartimento della polizia di Seattle, malgrado i miliardi spesi, gli stupefacenti sono piu’ facilmente ottenibili oggi che agli inizi della “guerra alle droghe”, a causa del basso prezzo e della qualita’ piu’ potente. Norm Stamper, al Dipartimento tra il 1994 e il 2000, e’ stato invitato dalla Western Washington University ad un incontro organizzato dal Drug Information Center.
Parlando a nome della “Associazione delle forze dell’ordine contro il proibizionismo”, Stamper ha definito la guerra alle droghe un “misero fallimento” che ha portato all’arresto ingiusto di milioni di persone e creato un “mercato violento e delinquenziale che ha devastato il Messico e l’America Latina”.

“Omicidi fra i piu’ crudeli, ecco che tipo di violenza crea l’industria del traffico illegale”, ha dichiarato alla platea di circa 150 studenti e cittadini che hanno partecipato al meeting. Ha poi aggiunto che la proibizione e’ in parte responsabile di questa violenza, in quanto ha alimentato il mercato illegale. “La domanda e’ maggiore dell’offerta, ecco perche’ gli spacciatori guadagnano cosi’ tanto”.
Stamper ha sottolineato gli “effetti collaterali” della lotta alle droghe. Per prima cosa, i numerosi studenti che perdono l’opportunita’ di borse di studio per le infrazioni connesse al possesso e consumo di marijuana. Poi le persone che vivono in poverta’ dopo essere stati privati dell’assistenza sociale federale a seguito di un arresto per droga. Al contrario, spiega Stamper, una condanna per stupro o omicidio non impedisce di ricevere una casa popolare.
Quasi 2,3 milioni di americani sono stato arrestati per droga, di cui il 90% solo per possesso personale, con condanne piu’ pesanti per gli afro-americani (ricevono condanne da 7 a 10 volte superiori ai bianchi).
Come soluzione, Stamper propone la legalizzazione di tutte le droghe e che il Governo ne regolamenti la vendita, cosi’ come avviene per alcol e nicotina. A suo dire, gli interventi governativi degli ultimi anni non hanno fatto molto per fermare l’importazione delle droghe nel Paese ed il loro commercio illecito.
Alcune persone che hanno partecipato al meeting hanno avanzato riserve sulla moralita’ di un Governo che vende droghe che uccidono e che possono creare dipendenza. Stamper ha risposto che la tossicodipendenza ci sara’ sempre, indipendentemente da chi vende gli stupefacenti, e che e’ necessario offrire siringhe pulite e droghe alternative per evitare le overdosi, cosi’ come sono necessari programmi di disintossicazione simili a quelli europei.

“Spendiamo, come Paese, piu’ per le forze dell’ordine che per i programmi di disintossicazione. Pensiamo ai risultati positivi che otterremmo se facessimo al contrario”, ha concluso.