Lo scorso 25 Febbraio è stato divulgato l’European Drug Survey 2024, sondaggio circa modelli e tendenze di consumo di sostanze illecite a livello continentale promosso dall’Agenzia Europea per le Droghe (EUDA).
L’indagine, condotta tra Maggio e Luglio 2024, ha coinvolto circa 61.700 di consumatori adulti che risiedono in uno dei 24 paesi dell’UE o in Norvegia, includendo inoltre 11 paesi non facenti parte dell’UE, per un totale di oltre 66mila partecipanti.
I risultati forniscono un’istantanea piuttosto scarna del contesto europeo, all’interno del quale i pattern di utilizzo appaiono inoltre confermarsi come costanti: in merito a questo, nel documento si mette sull’avviso di come “i sondaggi web non siano rappresentativi della popolazione generale”, pur aggiungendo che essi “possono aiutare a dipingere un quadro più dettagliato, realistico e tempestivo”. Trattandosi di un sondaggio indirizzato ai consumatori, il principale motivo di interesse della ricerca non riguarda la rappresentazione delle proporzioni statistiche del bacino d’utenza, ma risiede piuttosto nella definizione degli utilizzi di questa specifica fascia di popolazione.
Cosa consumano gli europei?
In base alle informazioni divulgate, pur non introducendo esse elementi di novità, è in effetti possibile delineare un sintetico framework. La Cannabis rimane nettamente la sostanza proibita dall’utilizzo più comune: il 59% degli intervistati ne ha segnalato il consumo negli ultimi 12 mesi. Se quest’ultima mantiene un ruolo egemone all’interno dei mercati illeciti, a sorprendere è la continua ascesa dell’utilizzo di MDMA, consumata dal 30% degli intervistati. La cocaina, le cui percentuali di consumo si attestano invece al 29%, si situa più in basso di un solo punto percentuale. Al netto di Cannabis, MDMA e cocaina, si rileva la presenza di un bacino d’utenza dalle proporzioni statisticamente omogenee seppur rappresentato da sostanze assai diverse tra loro: il 18% ha dichiarato di aver fatto uso di psilocibina, il 17% di anfetamine, il 16% di nuove sostanze psicoattive, mentre sia per la ketamina che per i cannabinoidi sintetici le cifre si consolidano attorno al 14%. Le statistiche raccolte nei Balcani Occidentali rispecchiano il quadro appena descritto, sebbene in quest’area risulti maggiore l’utilizzo di benzodiazepine senza prescrizione (22%).
Il fenomeno del policonsumo appare come un trend quanto mai stabile: la combinazione di più sostanze nella stessa occasione è stata segnalata per tutte le droghe, i cui consumi si accoppiano in prevalenza a quelli di sostanze legali come alcol e tabacco. Tale modello caratterizza in particolare i consumatori di cocaina, che solo nel 4% dei casi ha dichiarato di farne un uso esclusivo. Allo spettro opposto del prisma si pone la Cannabis, per la quale un terzo degli intervistati è rappresentato da consumatori esclusivi. In merito a questa statistica, è curioso rilevare come la sostanza illegale più consumata in coppia con la Cannabis risulti la cocaina, caratterizzata da effetti stimolanti antitetici rispetto a quelli indotti dai cannabinoidi.
In merito all’offerta sanitaria, meno del 3% degli intervistati ha dichiarato di aver ricevuto un trattamento per gestire o smettere i consumi. La percentuale più alta di intervistati ad aver intrapreso un percorso riabilitativo è costituita da consumatori di Cannabis (2,6%), seguiti dagli utilizzatori di cocaina e di eroina, rispettivamente per l’1,6% e per l’1,4%.
Perchè consumano gli europei?
La parte più interessante del report è quella che indaga le motivazioni alla base dei consumi. Prevedibilmente, se la ragione indicata come prioritaria è quella che si collega al divertimento e alla ricerca di sensazioni di ebbrezza, a incuriosire sono le altre tipologie di risposte: socializzare nel caso della cocaina, rimanere vigili nel caso di anfetamine e metanfetamine, utilizzo problematico nel caso dell’eroina. In maniera singolare, sia i consumatori di Cannabis che i consumatori di crack hanno motivato allo stesso modo il consumo, riconducendolo a effetti di riduzione dello stress. In generale, tanto il bisogno di socializzazione quanto l’utilizzo legato alla curiosità e al desiderio di sperimentare appaiono prioritari, al contrario di ragioni come l’aumento del piacere sessuale, la riduzione del dolore o la gestione di stati depressivi.
In conclusione, per quanto riguarda i contesti d’uso, essi risultano nella quasi totalità dei casi prevalenti all’interno di abitazioni e contesti privati, standard a cui si sottraggono MDMA, consumata principalmente nell’ambito di raduni e festival musicali, e cocaina, il cui consumo avviene in prevalenza all’interno di club o bar.