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Mentre il governo risponde al dissenso con decreti che limitano le libertà fondamentali, reprimono la protesta sociale e criminalizzano la solidarietà, abbiamo uno strumento potente per dire un’altra parola: partecipazione democratica.

L’8 e 9 giugno possiamo contrastare questa deriva autoritaria mettendo al centro i diritti, la giustizia sociale e l’inclusione. Possiamo farlo votando 5 SÌ ai referendum che chiedono più tutela per il lavoro e il riconoscimento della cittadinanza per chi è cresciuto nel nostro Paese.

4 referendum promossi dalla CGIL per:

– Ripristinare il reintegro in caso di licenziamento illegittimo

– Rafforzare i diritti dei lavoratori, togliendo i limiti agli indennizzi per licenziamento illegittimo nelle piccole imprese

Contrastare la precarietà, limitando l’abuso dei contratti a termine

– Garantire maggiore sicurezza sul lavoro, estendendo la responsabilità nei sub-appalti

1 referendum sulla cittadinanza per una nuova legge che riconosca italiani i bambini e le bambine nati o cresciuti in Italia da genitori stranieri

Fuoriluogo sostiene con forza questi 5 SÌ. Sono una risposta concreta e pacifica alla deriva autoritaria, all’esclusione, alla repressione. Un modo per difendere e rilanciare i valori della Costituzione, del lavoro dignitoso e della società aperta.

L’8 e 9 giugno, portiamo ai seggi la nostra idea di futuro. Vota 5 SÌ per i diritti, il lavoro, l’inclusione.