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Con un voto unanime in seduta plenaria, la 4 Conferenza latina della riduzione del danno, tenutasi a Milano dal 29 novembre al 1 dicembre, ha approvato una mozione finale per invitare la città di Torino ad andare avanti sulla via dell’innovazione, e aprire finalmente anche in Italia una stanza del consumo. Si legge nel testo approvato dagli oltre 350 tra operatori, esperti, ricercatori e amministratori locali di Spagna, Portogallo, Italia, Francia, Svizzera, Brasile e Argentina: “Gli organizzatori e i partecipanti alla 4 Conferenza latina della riduzione del danno, auspicano che la città di Torino, attraverso il suo Sindaco Sergio Chiamparino e la sua Giunta, a seguito delle reiterate richieste degli operatori del settore e dell’accordo espresso da numerosi cittadini, concluda positivamente il dibattito in atto e decida di avviare la sperimentazione di una stanza del consumo. Sottolineano come questi servizi siano attivi in molte città europee da oltre vent’anni, e come numerosi studi di valutazione ne abbiano dimostrato l’efficacia, tanto sul piano della qualità di vita e della salute dei consumatori, soprattutto dei più fragili, quanto su quello di una possibile e migliore convivenza nelle città. Tutela della vita, prevenzione di malattie trasmissibili, contatto precoce sono tra gli obiettivi raggiunti dalle stanze del consumo, che molti degli operatori presenti alla Conferenza hanno più volte verificato e testimoniato”. Nella mozione inoltre si ricorda come “in Europa siano sempre più le municipalità ad essere protagoniste delle politiche su droghe e dipendenze, spesso facendo da apripista coraggiose per innovazioni necessarie a garantire la salute e la vita di tutti, consumatori di sostanze e cittadinanza”.
I partecipanti hanno inoltre auspicato che “i decisori politici locali di Torino, instaurino un positivo dialogo con gli operatori del settore al fine di basare le proprie decisioni su una appropriata conoscenza e sulle evidenze, e di avviare un dialogo aperto, informato e non ideologico con la città”. Nel corso della Conferenza inoltre, il giurista e Procuratore Generale di Milano, Francesco Maisto, ha preso parola sul dibattito in corso a Torino e soprattutto sulla posizione della Ministra Livia Turco in merito alla ipotizzata incompatibilità delle stanze con la legge vigente. Il magistrato ha espresso seri dubbi sulla fondatezza del divieto: “Sono stupefatto – ha dichiarato Maisto – di ascoltare opinioni e divieti pregiudiziali pronunciati senza aver esaminato con attenzione gli elementi concreti della proposta, al di là dei nomi che si vogliono dare alla stessa, narcosale o stanze del consumo che dir si voglia. E’ necessario approfondire la sussistenza o meno dei singoli presupposti richiesti dalla legge e quale interpretazione abbia dato la seppur limitata giurisprudenza dei presupposti stessi”. Un lavoro di interpretazione della legge vigente, dunque, tutto ancora da fare, secondo il noto giurista, e su cui è pertanto del tutta inopportuna la chiusura operata da ministra e sindaco.