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Cedendo alle pressioni internazionali, l’Associazione nazionale dei medici cinesi si è impegnata a rinunciare a una pratica finora assai diffusa: il sistematico prelievo di organi dai detenuti. In passato il business dei trapianti era alimentato dal traffico di organi dei carcerati. Anche quando i detenuti davano formalmente il loro consenso, vi era il sospetto che il loro accordo fosse il risultato di pressioni subite nelle carceri. Adesso il nuovo decalogo dell’Associazione medica promette di limitare i trapianti degli organi dei detenuti ai soli familiari consanguinei.