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11/02/2009 – Il primo successo del movimento di riforma delle politiche sulle droghe negli Usa riguarda il diritto all’uso medico della canapa.

«Il Presidente ritiene che le risorse federali non debbano essere usate per aggirare le leggi statali – ha dichiarato il portavoce di Barack Obama, Nick Shapiro, dopo che la Casa Bianca era stata inondata dai messaggi di protesta – e nel mentre continua ad affidare ai funzionari anziani il compito di ingrossare le file del governo federale, si aspetta da loro che rivedano le loro politiche alla luce di quanto detto».

«Una vittoria incredibile» ha commentato Drug Policy Alliance, una delle principali organizzazioni antiproibizioniste riformiste, anche se «la battaglia non è finita».

Come è noto, i cannabis clubs che forniscono ai pazienti la marijuana per scopo terapeutico – piuttosto diffusi soprattutto in California e operanti in base a leggi statali – sono stati presi di mira per anni dall’amministrazione di George W. Bush con raid estremamente aggressivi, giustificati in base alla legge federale. Tuttavia alcuni di questi raid si sono verificati anche nelle ultime settimane, dopo l’insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca: una vera e propria doccia fredda per chi spera in un nuovo corso anche nel campo delle politiche sulle droghe.
Soltanto meno di un anno fa, nel marzo 2008, Obama aveva infatti dichiarato in una intervista televisiva: «Se la questione riguarda dei medici che prescrivono la marijuana medica come terapia per il glaucoma o in caso di cancro, penso che ciò sia appropriato, perché non c’è davvero differenza tra questo e un medico che prescriva morfina o qualsiasi altra cosa».

Il 3 febbraio la Dea, secondo quanto riferito da una portavoce della stessa agenzia federale antidroga all’agenzia Reuters, ha eseguito mandati di perquisizione in quattro di questi club nell’area di Los Angeles, sequestrando più di 200 kg di cannabis, prodotti commestibili a base di marijuana e circa 10.000 dollari in contanti. Un raid analogo si era inoltre verificato il 22 gennaio a South Lake Tahoe, sempre in California.
Secondo Americans for Safe Access, più di 72 milioni di americani vivono in uno stato la cui legge autorizza l’utilizzo e la distribuzione, in quantità limitate, di cannabis a scopo terapeutico. (m.i.)