Come uno dei suoi ultimi atti presidenziali, il 17 gennaio 2025, il presidente Joe Biden ha commutato le pene di quasi 2.500 americani incarcerati per reati legati alla droga, inclusi molti che scontavano lunghe condanne a causa della disparità di condanna tra crack e cocaina. Questa disparità ha storicamente contribuito a un’incarcerazione sproporzionata degli afroamericani, nonostante studi peraltro dimostrino che i bianchi hanno una probabilità maggiore di usare crack nel corso della vita.
Kassandra Frederique, direttrice esecutiva della Drug Policy Alliance (DPA), ha dichiarato che queste commutazioni mostrano come “la giustizia ritardata non debba significare ingiustizia per sempre”. E’ “una giornata storica” perchèe queste persone hanno affrontato anni, se non decenni, di prigione a causa di leggi sulla droga “profondamente imperfette, razziste e draconiane”, ancora oggi in vigore. Nonostante l’apprezzamento per l’azione del presidente Biden, la DPA esprime preoccupazione che i legislatori e la futura amministrazione Trump possano ripetere gli errori del passato, dando priorità alla criminalizzazione e alla punizione piuttosto che al supporto delle persone che usano sostanze. Frederique pur considerando che “le nostre comunità sono comprensibilmente frustrate dallo status quo fallimentare e desiderose di soluzioni reali per affrontare il fentanyl, la dipendenza e le overdose” avverte che “gli americani meritano soluzioni concrete, non un ritorno agli approcci fallimentari del passato.” Un richiamo che ricorda come proprio “le pene minime obbligatorie e le lunghe condanne per il crack non hanno dissuaso dall’uso o dalla vendita di droga” nel passato. Così oggi “imporre sanzioni severe per le droghe aggraverebbe le disparità razziali, priverebbe le comunità di risorse, aumenterebbe il rischio di overdose e creerebbe le condizioni per il proliferare di un mercato della droga più potente e pericoloso”.
“Mentre ringraziamo il presidente Biden – continua Frederique – per le sue azioni coraggiose di oggi, continueremo anche la nostra battaglia per cambiare le leggi e supportare il reinserimento di questi americani che ora dovranno affrontare l’arduo compito di reintegrarsi in una società che ha eretto inutilmente numerosi ostacoli – dall’alloggio all’assistenza sanitaria, fino all’occupazione – al loro successo. Inoltre, chiediamo al Congresso e all’amministrazione Trump di dare priorità a soluzioni reali basate sulla salute per affrontare la crisi delle droghe e delle overdose, che sono urgentemente necessarie per salvare vite umane.”
Nel 2010, la DPA ha contribuito a promuovere il Fair Sentencing Act, che ha ridotto la disparità di condanna tra crack e cocaina da 100:1 a 18:1. Sebbene il superamento di questa disparità sia ancora lontano, le recenti commutazioni del presidente Biden rappresentano un passo avanti nel correggere le ingiustizie passate e nel dare una giustizia attesa da tempo alle vittime della guerra alla droga.