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Una vecchia confessione, fatta in un libro scritto undici anni fa, rischia di diventare il primo ostacolo sul cammino verso la Casa Bianca di Barack Obama. In un libro intitolato ‘Dreams from my father: a story of race and inheritance’ (Sogni da mio padre: una storia di eredita’ e razza’), scritto poco piu’ che trentenne appena uscito dalla law school quando ancora non pensava ad una carriera politica, il senatore afroamericano dell’Illinois infatti ha confessato di aver provato la cocaina. Una confessione che ora che Obama sembra essere, insieme ad Hillary Clinton, il favorito tra i candidati alla nomination democratica, potra’ essere usata contro di lui dai repubblicani.

Pubblicato in appena 20mila copie quando fu scritto dall’allora direttore della rivista di diritto Harvard law review, il libro sotto accusa ora e’ diventato un best seller, sull’onda del successo del libro con cui Obama sta, non ufficialmente, lanciando la sua candidatura ‘The audacity of hope: thoughts on reclaming the american dream’ (L’audacia della speranza: pensieri per rivendicare il sogno americano).

E ‘Dreams from my father’ non descrive certo l’adolescenza di un candidato presidenziale ideale, dal momento che Obama fu onesto nel raccontare le sue esperienze sbagliate al liceo, compreso l’uso della droga, nell’ambito della sua ricerca di un’identita’ razziale.

‘Drogato, fattone, era a questo che mi stavo dirigendo: il ruolo finale, fatale di un giovane futuro uomo nero, mi drogavo per cacciare dalla mia mente le domande riguardo alla mia identita” si legge nel libro, che sicuramente verra’ passato ora la setaccio dagli avversari, del 45enne figlio di un padre keniota -tornato in Africa quando lui aveva due anni- e di una mama nata nel Kansas da genitori delle Hawaii.

Se in passato la confessione di Obama sarebbe potuta essere una pietra tombale sulle sue aspirazioni presidenziali, in effetti le ultime campagne elettorali hanno infranto il ‘tabu” della droga e dell’alcool. Tutti ricordano la goffa risposta di Bill Clinton alla domanda su uno spinello fumato in gioventu’ -‘si’ ma non ho aspirato’ rispose nel 1992 l’allora governatore dell’Arkansas- e che George Bush ha ammesso di essere stato ‘irresponsabile’ in gioventu’, senza entrare nel dettaglio, di fronte agli infinite rivelazioni sul suo passato da scavezzacollo.

Certo, finora nessun candidato aveva apertamente ammesso di aver fatto uso di cocaina, ma questo, per alcuni sostenitori di Obama, potra’ essere addirittura a suo vantaggio. ‘Credo che sara’ considerato come una ventata di novita” spiega al Washington Post Richard Durbin, l’altro senatore dell’Illinois. ‘Chi avra’ il coraggio di scagliare la prima pietra?’ si chiede, maliziosa, Anita Dunn, analista democratica.