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Con la partecipazione di oltre 450 persone, e in un clima di ricerca del modello da adottare, si e’ conclusa la V Conferencia Nacional sobre Politicas de Drogas che, per il quinto anno consecutivo e’ stata organizzata da Intercambios Asociacion Civil en el Anexo de la Camara de Diputados de la Nacion. Nelle conclusioni e’ stata sottolineata “l’importanza del cambio d’opinione rispetto alla punibilita’ del possesso di droghe per il consumo”, indicato come una sfida da cogliere, “che si traduca in politiche pubbliche concrete”.
All’inaugurazione dell’incontro, Graziela Touze’, presidente di Intercambios ha detto: “E’ ora d’avviare un discorso e una pratica coerenti, di depenalizzare, di fatto e di diritto, il possesso di droghe per uso personale”. Ha inoltre spiegato che finora le politiche sulle droghe “hanno incrementato una struttura stigmatizzante, incentrata su reato e malattia, occultando le profonde radici sociali del problema e consolidando processi di criminalizzazione e medicalizzazione che hanno arrecato tanta sofferenza”. Il ministro degli Interni, Anibal Fernandez, ha commentato: “Sono persuaso che il tema della droga non lo possano risolvere solo polizia, giudici, procuratori, politici e medici. E’ un tema trasversale che ci riguarda tutti. In una democrazia, chi ha un problema di dipendenza da sostanze legali o illegali deve avere diritto alla salute e a un piano di riduzione del danno”. Da parte sua, il vicepresidente Daniel Scioli, ha appoggiato le parole del ministro e ha avallato il percorso di Intercambios Asociacion Civil sulle politiche della droga dalla prospettiva di riduzione del danno. Le politiche di riduzione del danno, a differenza del paradigma astensionista e punizionista, preferiscono operare per diminuire le conseguenze negative dell’uso di droghe. Oggi, questa prospettiva e’ riaffermata nei dibattiti all’interno di Bioetica y Derechos Humanos riguardo ai dispositivi assistenziali.
Nel secondo giorno, al tavolo sulla Legislazione nazionale in materia di droghe, Maria del Carmen Falbo, procuratrice generale della Suprema Corte di Giustizia della Provincia di Buenos Aires, ha lamentato le difficolta’ che incontra nelle indagini riguardanti il traffico di droghe. “Da dicembre del 2005 ad agosto del 2006, il 58% dei casi che la polizia ci ha trasmesso concerneva giovani detenuti per possesso per uso personale”. Da parte sua, Monica Cunarro, segretaria esecutiva del Comite’ Asesor en Materia de Represion del Narcotrafico y Criminalidad Compleja del Ministerio del Interior, ha osservato che attualmente in Argentina “sono in conflitto due strumenti: quello che obbliga il paese a perseguire il traffico e quello che obbliga a occuparsi del diritto alla salute. Quando ci sono due posizioni, si deve dare priorita’ a quella che ha per fine la tutela dell’integrita’ della persona”.
Finalmente, al tavolo riguardante la Revisione degli scopi della sessione speciale delle Nazioni Unite sulle droghe (UNGASS), Mariana Souto, coordinatrice dei rapporti istituzionali e internazionali della Subsecretaria Tecnica de Planeamiento y Control del Narcotrafico de la Sedronar, ha sostenuto che ci sono questioni legislative che non sono responsabilita’ delle convenzioni internazionali. “La Convenzione di Vienna non chiede agli stati di penalizzare il consumo. Ho valutato 34 paesi e in nessun paese gli esperti raccomandano la penalizzazione”.
Al tavolo su Geopolitica regionale del narcotraffico e le politiche antidroga, l’analista internazionale in materia di droghe e sicurezza, Ricardo Soberon Garrido, ha fatto riferimento all’inefficienza dell’attuale politica di guerra alla droga nel Cono Sur: “Il narcotraffico e’ riuscito in questi dieci anni a mimetizzarsi, a ribattere adeguatamente alle politiche di OEA, Plan Colombia e ora Plan Mexico, e cio’ che stiamo notando e’ che i sistemi nazionali di repressione funzionao male, sprecano denaro, generano problemi gravi. La domanda e’ che cosa accade quando cominciano a riguardare la vita nelle citta’, e osserviamo che questi settori iniziano ad impadronirsi degli spazi pubblici in modo incontrollato”.
Hanno partecipato all’evento il ministro degli Interni Alberto Fernandez, il vicepresidente Daniel Scioli e l’esperto in geopolitica delle droghe Ricardo Soberon Garrido (Peru’), la procuratrice e segreataria esecutiva del Comitato consultivo in tema di droghe Monica Cunarro, il direttore nazionale d’assistenza del Sedronar Alejandro Gregori e la Procuratrice della Suprema Corte della Provincia di Buenos Aires Maria del Carmen Falbo.
La V Conferenza Nacional de Politicas de Drogas e’ stata dichiarata d’interesse legislativo per la Camera dei Deputati e per il Senato ed e’ stata realizzata con il sostegno di vari enti, anche ministeriali.