Dopo sei decenni di proibizionismo, che ha generato danni su scala globale, il mondo si avvicina a una nuova era di regolamentazione legale delle droghe. Il rapporto “Legal Regulation of Drugs for Global Justice” di Health Poverty Action analizza il potenziale di una transizione da un sistema basato sulla repressione a un modello che favorisca giustizia sociale, equità economica e salute pubblica.
Il Fallimento del Proibizionismo
Il proibizionismo sulle droghe, sancito a livello internazionale dalla Convenzione Unica sugli Stupefacenti del 1961, non ha raggiunto il suo obiettivo dichiarato di proteggere la salute pubblica. Al contrario, ha alimentato ingiustizie economiche, sociali e sanitarie, criminalizzando milioni di persone, specialmente nelle comunità indigene e tra le fasce più vulnerabili della popolazione. Inoltre, ha permesso l’espansione di un’economia sommersa non regolamentata, arricchendo gruppi criminali e corrotti.
Opportunità di Regolamentazione Legale
Il rapporto evidenzia come la regolamentazione legale delle droghe possa avere un impatto positivo su diversi ambiti chiave:
- Giustizia commerciale: La fine del proibizionismo consentirebbe ai piccoli produttori di coltivare e commercializzare legalmente droghe oggi illegali, eliminando la loro dipendenza dai mercati criminali e garantendo prezzi equi.
- Giustizia fiscale: La tassazione delle droghe potrebbe generare entrate significative per finanziare servizi pubblici essenziali, come sanità ed educazione. Secondo il rapporto, il commercio legale di droghe potrebbe portare a una raccolta fiscale annua globale di oltre 150 miliardi di dollari.
- Salute pubblica: Un sistema regolamentato permetterebbe di controllare la qualità e la sicurezza delle sostanze, riducendo il rischio di overdose e infezioni trasmesse attraverso l’uso di droghe in ambienti non sicuri. Inoltre, favorirebbe l’accesso a trattamenti terapeutici innovativi basati su cannabis, psichedelici e altri composti attualmente vietati.
- Diritti delle comunità indigene: Molti gruppi indigeni hanno usato piante psicoattive per secoli, ma le attuali politiche proibizioniste ne criminalizzano l’uso tradizionale. La regolamentazione legale permetterebbe di riconoscere e proteggere i loro diritti culturali e medicinali.
- Giustizia climatica: L’agricoltura illegale legata al narcotraffico causa deforestazione e degrado ambientale. Un mercato regolamentato potrebbe favorire pratiche agricole sostenibili e la tutela dell’ecosistema.
Modelli di Regolamentazione
Il rapporto propone diversi modelli di regolamentazione, tra cui:
- Vendita in farmacia con controllo medico per sostanze ad alto rischio.
- Licenze per la coltivazione e la vendita, per evitare il monopolio delle grandi aziende e garantire la partecipazione di piccoli produttori.
- Distribuzione attraverso club sociali senza scopo di lucro, simili ai Cannabis Social Club spagnoli.
- Regolamentazione del consumo in ambienti controllati, per ridurre i rischi associati all’uso di sostanze.
La regolamentazione legale delle droghe rappresenta una svolta necessaria per correggere le ingiustizie storiche del proibizionismo. Tuttavia, affinché questo processo porti benefici reali, deve essere guidato da principi di giustizia sociale, sostenibilità ambientale e rispetto dei diritti umani. Il rapporto sottolinea che il momento per agire è ora: governi, organizzazioni internazionali e società civile devono collaborare per costruire un modello equo e inclusivo per il futuro delle politiche sulle droghe.