(Il Gazzettino, 9 giugno 2007) “Il provvedimento è già stato approvato. Non svuoteremo le prigioni italiane, però le libereremo di un bel po’”.
“Non è stato semplice, perché ci sono stati alcuni Paesi, la Polonia su tutti, che hanno avanzato delle resistenze nell’attuare il provvedimento che però alla fine è stato approvato: i detenuti condannati, appartenenti agli stati membri dell’Unione Europea, torneranno a scontare la pena nel loro paese d’origine. Con questo provvedimento, applicato già dopo il primo grado di giudizio, non svuoteremo le prigioni italiane, però le libereremo di un bel numero di detenuti”.
L’annuncio è stato dato ieri pomeriggio durante l’incontro organizzato dalle associazioni culturali Antenore e Padovadomani, dall’onorevole Franco Frattini, vice presidente della Commissione Europea, in risposta ad una delle domande poste dal direttore del Gazzettino, Roberto Papetti, e dalla giornalista Rai, Maria Luisa Vincenzoni.
“Lotta al terrorismo e protezione delle infrastrutture critiche”; questo il titolo dell’appuntamento che si è svolto a villa Borromeo, a Sarmeola, di fronte ad una numerosa platea. “In Italia – ha spiegato Frattini – il rischio di un terrorismo di matrice internazionale purtroppo esiste, dovuto al fatto che si sono radicate delle cellule operative di supporto ai terroristi islamici che poi si spostano in Iraq e Afghanistan; come esiste ancora il terrorismo brigatista. Il suo sistema non è stato smantellato e oggi preoccupa la contiguità con ambienti insospettabili e con quello sindacale; e se le conseguenze non sono state drammatiche un grandissimo plauso va fatto allo straordinario lavoro delle nostre forse dell’ordine”.
Quindi tornando alla situazione internazionale: “C’è una rete internazionale del terrore che non ha un unico capo. Osama Bin Laden non è il solo cervello di questa struttura criminale. Certo è che l’obiettivo politico è esclusivo, ovvero creare il nuovo califfato mondiale, dove il califfo ha diritto, assoluto, di vita e di morte. Per quanto riguarda l’Europa stiamo cercando di creare un’unica banca dati che possa collegare e coordinare le azioni e le informazioni delle varie polizie nazionali realizzando se necessario anche delle squadre comuni che agiscano nei vari stati. Se questo accordo venisse applicato sarebbe un grandissimo passo avanti nella lotta al terrorismo internazionale”.
Spesso, è stato ricordato dal direttore del Gazzettino, esiste un legame tra immigrazione e terrorismo, quali strumenti si potrebbero usare per scongiurarlo? “Gli immigrati occorrono – ha replicato il vice commissario dell’Ue – però io ho lanciato la proposta che le quote che ne definiscono gli arrivi nei paesi europei siano gestite dagli imprenditori e non invece calate dall’alto dai governi centrali”.
La giornata padovana dell’onorevole Frattini, era cominciata con un incontro al centro congressi Papa Luciani a cui, nel pomeriggio, era seguito quello con l’associazione culturale dei giovani di Forza Italia, il Circolo, nel quale per oltre un’ora il vice presidente della commissione europea ha parlato dell’Unione Europea, della sua nascita, dei suoi cambiamenti, del suo futuro.