il manifesto
15 Luglio 1998

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DROGHE UN CONVEGNO A ROMA

"Ricomincio da due" pensa alla campagna d'autunno

Più di 200 dibattiti e incontri pubblici in un anno, oltre 30 mila firme raccolte (ma il dato non è definitivo perché mancano all'appello diverse città), 50 mila copie di "Fuoriluogo" diffuse: questo il bilancio di "Ricomincio da due", campagna per la legalizzazione dei derivati della canapa e per la depenalizzazione del consumo di droghe promossa da Forum droghe e sostenuta da un vasto cartello che comprende centri sociali, organizzazioni giovanili, partiti, pezzi di sindacato e comunità di recupero.

L'incontro conclusivo della campagna si è svolto ieri mattina a Roma, e ha visto la pertecipazione, fra gli altri, di Giancarlo Arnao, Gloria Buffo (Ds) e Paolo Cento (Verdi). "Dopo aver lavorato per diversi mesi nelle strade, passiamo la palla al parlamento - hanno detto i promotori dell'iniziativa - sperando che la maggioranza di governo si ricordi che esistono degli impegni, assunti alla Conferenza governativa di Napoli da diversi ministri". Depenalizzare e decarcerizzare erano state le due parole d'ordine dell'appuntamento svoltosi nel capoluogo partenopeo circa un anno e mezzo fa, ma nessuna delle due ha ancora trovato attuazione concreta.

La proposta di legge Corleone sulla legalizzazione delle droghe leggere è iscritta all'ordine del giorno di Montecitorio, ma non si prevede la data di inizio della discussione. Il testo sulla depenalizzazione dei reati minori - che comprende fra l'altro il consumo di gruppo e la coltivazione per uso personale della marijuana - è fermo al senato. Il calendario dei lavori di Palazzo Madama fissa nell'ultima settimana di luglio la scadenza per il dibattito, ma non è affatto scontato che vengano rispettati i tempi. E' probabile dunque che il tema venga affrontato in settembre, quando il cartello promotore di "Ricomincio da due" inizierà una nuova offensiva fatta di lettere, appelli, manifestazioni. Sempre in autunno, hanno detto ieri all'incontro, "si cercherà di approfondire con un ricorso alla Corte costituzionale, la legittimità dell'articolo 75 della legge sugli stupefacenti che prevede le sanzioni amministrative per uso personale".


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