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Il 2007 sarà ricordato come l’anno in cui, sul tema sicurezza, molte cose sono cambiate. In peggio. Tali cambiamenti hanno trovato in Firenze il luogo emblematico da cui le novità hanno preso avvio, e non solo per i lavavetri: anche la gestione degli eventi ricreativi e dei consumi di droghe che lì avvengono ne è stata investita.
Emblematica è l’esperienza del “progetto Extreme” che in Toscana si occupa di realizzare interventi di riduzione dei rischi all’interno di feste, rave e festival di grandi dimensioni, come Italia Wave.
La scorsa estate il festival, che per molti anni si era svolto a Arezzo, si è trasferito a Firenze, preceduto da un notevole allarme nell’opinione pubblica, indotto anche da alcune trasmissioni di largo ascolto. Un clima di tal genere ha favorito il dispiegamento di un disegno contro molte manifestazioni di aggregazione e di divertimento, rappresentate come forme dell’eccesso e del disordine: le aggregazioni notturne nelle piazze, la permanenza sui sagrati, i locali aperti fino a tarda notte, fino alle scritte sui muri. Si è quindi collocato il festival al di fuori del Comune di Firenze, adottando una linea di forte selezione dei partecipanti, con l’obiettivo di eliminare gli indesiderabili e i soggetti considerati a priori portatori di problemi (persone con cani, in furgoni, camper etc.). Tra gli obiettivi di salute pubblica e quelli di sicurezza intesa come ordine pubblico, si sono riorientate le priorità, dando la precedenza a questi ultimi e cambiando il modello di intervento degli anni precedenti: che prevedeva, come prerequisito, la disponibilità e la tolleranza delle città ospitanti nei confronti dei tanti e diversi frequentatori di tali eventi, con il coinvolgimento dei servizi specializzati nella riduzione dei rischi e in stretta collaborazione con i servizi pubblici delle dipendenze e il servizio di emergenza del 118.
Il nuovo modello 2007, al contrario, ha puntato quasi esclusivamente sulla capacità di interdizione delle forze dell’ordine, mettendo in secondo piano il lavoro delle equipe di prevenzione e riduzione dei danni. All’interno del festival, si è puntato tutto sulla logica del controllo, rendendo assai difficoltoso il lavoro degli operatori del progetto Extreme e dei servizi di urgenza in un contesto di totale “sommerso” dei consumi di droghe. Il progressivo occultamento del fenomeno non può che preoccupare gli operatori della prevenzione: tutto un mondo di consumatori si sono visti costretti a nascondersi, nel tentativo di non incorrere nei rischi legali conseguenti dell’attuale legislazione repressiva, esponendosi però a rischi importanti per la loro salute.
Si è creato un clima pesante anche in città, con una operazione di ripulitura preventiva dalle persone con precise caratteristiche (cani al seguito, abbigliamento punk e simile); con l’emanazione di decreti per proibire la vendita di alcolici negli esercizi pubblici delle piazze oltre l’una di notte; con un pressante controllo delle forze dell’ordine nei consueti luoghi di aggregazione.
Alla conclusione di Italia Wave, le autorità cittadine hanno indicato tale esperienza come una positiva prova generale per il futuro, sottolineando l’assenza di disordini ed incidenti. A quale futuro si riferiscono? Prefigurano una Firenze senza comportamenti problematici, ri-ordinata nei comportamenti e nei consumi? O semplicemente si intende mostrare che, con alcune misure d’ordine, è possibile far scomparire (dalla vista) le cose imbarazzanti e scomode e dimostrare allo stesso tempo che la complessità dei fenomeni sociali è solo un’invenzione dei soliti intellettuali?
Questa politica esporrà a rischi maggiori la salute dei consumatori: aumenteranno gli eventi illegali e le feste private, che si disperderanno sul territorio; aumenterà la tendenza dei consumatori e delle persone dipendenti ad isolarsi, cresceranno gli eventi infausti e le overdose. L’esperienza ci dice che le politiche securitarie di Firenze non faranno diminuire i consumi e i rischi connessi. Ciò che rischia di venire meno è la presenza di servizi in grado di tutelare la salute e la sicurezza dei consumatori e in generale la sicurezza all’interno degli eventi.

*Cooperativa sociale Cat, Firenze