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I deputati OLIVIERI, CARBONI, LUCIDI e BONITO,

Ai ministri di Grazia e Giustizia e della Sanità

PREMESSO CHE

– l’Azienda sanitaria locale – Rm/B, Ospedale Sandro Pertini, ha assicurato fino a luglio del 1996 gli esami clinici di laboratorio necessari per la diagnostica nei confronti dei detenuti affetti da HIV-AIDS senza alcun onere a carico della Amministrazione Penitenziaria;

– presso la Casa circondariale maschile nuovo complesso di Roma-Rebibbia, opera un laboratorio di analisi cliniche e microbiologiche gestito da un professionista privato convenzionato con l’amministrazione penitenziaria;

– l’affidamento al predetto laboratorio interno al carcere degli esami clinici, sierologici e microbiologici per l’HIV, quelli per le epatiti virali e per le altre infezioni virali, batteriche o patologie tumorali ha determinato a carico dell’amministrazione penitenziaria un incremento di spesa sanitaria per
alcune centinaia di milioni;

– alla retribuzione del predetto professionista e della sua équipe bisogna aggiungere le spese per le attrezzature e i reagenti di laboratorio che pure sono state poste a carico dell’Amministrazione penitenziaria.

– anche gli altri istituti penitenziari di Rebibbia (Casa di reclusione; Casa circondariale femminile, Terza casa circondariale per tossicodipendenti), sono stati invitati dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria a servirsi delle prestazioni del laboratorio gestito in forma privatistica.

CHIEDONO DI SAPERE

– quali siano i motivi che hanno indotto il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria a sottrarre i servizi di diagnostica di laboratorio all’Ospedale Sandro Pertini e ad affidarli a un professionista privato;

– se siano stati eseguiti i controlli, e, in caso affermativo, quali siano gli esiti, per la verifica o la revisione della qualità sul predetto laboratorio di analisi cliniche, che risulta autorizzato dal ministero di Grazia e Giustizia a prestazioni di alta specializzazione (ad esempio, per la determinazione della carica virale Hiv-Rna e Hcv-Rna, nonché per markers tumorali );

– se la presenza del predetto laboratorio di analisi non sia l’unica ragione per la quale la Casa circondariale Roma-Rebibbia (che non dispone di un centro clinico ai sensi dell’articolo 17 del decreto del Presidente della Repubblica n. 431 del 1976 – Regolamento penitenziario) debba essere esonerata da forme qualificate di convenzione con il Servizio sanitario nazionale per la gestione dell’infezione da HIV e per l’assistenza malati di AIDS, fino a oggi garantita dall’Ospedale Spallanzani di Roma;

– se il ministro di Grazia e Giustizia non ritenga più opportuno destinare i fondi per la gestione del laboratorio interno della Casa circondariale nuovo complesso di Roma-Rebibbia e quelli per il pagamento delle parcelle del professionista privato, ad altri servizi sanitari di diretta assistenza ai detenuti ammalati ristretti nei vari istituti di Roma-Rebibbia.