Archeologia delle droghe a Firenze
Giovedì 9 novembre presso il Centro Java a Firenze incontro con Giorgio Samorini sull’archeologia delle droghe.
Da alcuni decenni gli scavi archeologici stanno rivelando un inatteso ruolo del territorio italiano e delle popolazioni che lo abitarono, nelle origini della relazione umana con il papavero da oppio, e come secondo fulcro di addomesticamento della vite selvatica per ricavare vini autoctoni, sardi e campani. E sempre in Italia sono state ritrovate le più antiche testimonianze europee di canapa. Oltre ai reperti materiali, l’archeologia si avvale delle moderne strumentazioni utili nell’individuazione dei principi attivi rintracciabili nel vasellame, nelle mummie e negli scheletri umani, come “ombre” che testimoniano l’antico uso delle fonti inebrianti.
Giovedì 9 novembre
C/o Centro Java
via Pietrapiana angolo via Fiesolana, zona S.Croce/ S.Ambrogio
Firenze
ARCHEOLOGIA DELLE DROGHE
INCONTRO CON GIORGIO SAMORINI – ETNOBOTANICO
ore 19h.00 Aperitivo alcol free
ore 21h.00 incontro ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
prenotazione obbligatoria centrojavafi@gmail.com
Giorgio Samorini, nato a Bologna nel 1957, è uno studioso etnobotanico che da decenni svolge un lavoro di ricerca sull’uso tradizionale delle piante inebrianti. Ha svolto indagini sul campo presso gruppi etnici in Africa, America Latina, Asia. Ha pubblicato numerosi articoli in riviste scientifche e diversi libri fra cui L’erba di Carlo Erba (1996), Funghi allucinogeni. Studi etnomicologici (2001), Droghe tribali (2012), Animali che si drogano (2013), Jurema, la pianta della visione (2016), Mitologia delle piante inebrianti (2016), Archeologia delle piante inebrianti (2017).