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Il wietpas, ad oltre un mese dalla sua introduzione nelle tre province meridionali dei Paesi Bassi, torna in tribunale; graziato una prima volta dal via libera della Corte Suprema olandese, che l’aveva giudicato una misura legittima, torna “alla sbarra” presso il tribunale di Maastricht grazie al ricorso di Marc Josemans, proprietario del coffeeshop Easy Going, chiuso ormai da un mese per aver violato nei primi due giorni di applicazione la nuova normativa. Potrebbe riaprire, a partire dal 12 Giugno, semplicemente adeguandosi alle novità  ma il proprietario ha preferito intraprendere la linea dura e trascinare il sindaco Onno Hoes in una disputa legale (e mediatica) dagli esiti incerti: l’avvocato dell’imprenditore della cannabis, contesta al borgomastro l’illegittimità della chiusura e chiede, in attesa di una verifica di merito sulla politica dei pass, che potrebbe richiedere mesi, un provvedimento urgente di riapertura che sospenda temporaneamente la svolta proibizionista.

La sentenza è attesa per l’11 giugno. Intanto, nella città di Hoorn, nel nord del paese, il sindaco annuncia che il setaccio degli indirizzi sospetti, ossia di quelle abitazioni o fattorie che secondo la polizia nascondono “stanze di coltivazione”, diventerà a breve un intervento ad “alta priorità”, con l’intento di ridurre in un anno, del 50% la cannabis coltivata sul territorio della cittadina mentre a sud del paese, sul fronte dell’applicazione del wietpas, i gestori dei coffeeshop di Breda lanciano un grido d’allarme: la trasformazione in club privati, li ha ridotti sul lastrico provocanco un crollo degli introiti prossimo al 90%. Ad Eindhoven, infine, il Groenlinks, i verdi olandesi, hanno pubblicato di recente un dossier nel quale denunciano la “concorrenza sleale” del nuovo mercato di strada: ad un margine di profitto del 100%, generalmente, imposto ai coffeeshop per evitare che prezzi di vendita troppo contenuti finissero per incentivare la vendita di cannabis, si oppone ora lo spaccio in strada che offre la stessa merce ma a costi estremamente contenuti. E senza la seccatura di dover pagare tasse, mantenere infrastrutture e rispettare leggi.