Tempo di lettura: < 1 minuto

“Tsunami di spacciatori invade le strade di Venlo”, questo il titolo con cui ha esordito nella puntata di ieri sera Eenvandaag, noto programma di approfondimento della tv olandese; ad una settimana dall’entrata in vigore del discusso wietpas – la misura voluta dal governo di destra dimissionario che limita ai soli residenti nei Paesi Bassi l’accesso ai coffeeshop – nelle province di frontiera del paese è il caos: da Venlo, cittadina sul confine sud-orientale con la Germania fino a Tillbuerg, sul versante occidentale, la stampa ha documentato per l’intera settimana il dilagare a macchia d’olio dello spaccio in strada. “Un dono del cielo” è arrivato a definire il pass, ai microfoni di una tv locale, uno dei tanti spacciatori che a piedi ed in auto si aggirano giorno e notte alla ricerca di clienti.

Scene inedite in Olanda, che stanno alimentando lo scontro politico, assicurando al futuro dei coffeeshop un posto di rilievo nell’agenda della prossima campagna elettorale. Tra i sostenitori del giro di vite, resta convinto ed inamovibile il ministro della giustizia dimissionario Ivo Opstelten mentre il sindaco di Maastricht continua a difendere a spada tratta la misura, sostentendo che il boom di dealer è solo un temporaneo effetto collaterale. Di diverso avviso i partiti di sinistra: a Venlo, il partito laburista, contrarissimo al pass, ha lanciato un numero verde per raccogliere le denunce dei cittadini allarmati dallo spaccio in strada, mentre il partito socialista, secondo del paese nei sondaggi, ha annunciato che se entrasse a far parte della prossima compagine governativa farà abrogare la misura. Ma da destra è arrivato un inaspettato supporto al fronte “anti-wietpas”: l’organizzazione giovanile del partito liberale del ministro Opstelten, ha avviato una campagna per chiedere il ritiro immediato del provvedimento, dichiarandosi a favore della legalizzazione della cannabis.