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Per ogni euro investito dalle organizzazioni criminali “nel commercio di farmaci contraffatti si genera un guadagno di 2.500 volte. Con la droga, questa proporzione e’ di 1 a 16. Quindi, il mercato di medicinali falsi e’ circa 150 volte piu’ redditizio rispetto a quello delle sostanze stupefacenti e anche punito in maniera meno severa”. E’ quanto ha evidenziato il comandante dei Nas Cosimo Piccinno, intervenendo oggi a Roma a un evento sul tema organizzato nella sede dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Per Piccinno, che ha citato dati Europol, si tratta di un fenomeno “in crescita esponenziale, che gia’ negli ultimi cinque anni ha fatto registrare un aumento delle proprie dimensioni di circa 10 volte. L’80% dei sequestri che i Nas operano riguarda farmaci anti-impotenza e spesso a metterli in commercio sono insospettabili impiegati che ordinano quantitativi di medicinali falsi sul web da rivendere ai colleghi di ufficio per ‘arrotondare’ lo stipendio, anche di 4-5 mila euro al mese”. Con il futuro recepimento della convenzione Medicrime del Consiglio d’Europa, che introduce norme di diritto penale nei casi di contraffazione farmaceutica e crimini correlati, “faremo un grande passo avanti – dice il comandante dei Nas – ma a oggi le leggi da applicare contro chi commercia in farmaci contraffatti non sono specifiche e sono abbastanza aleatorie. Le sanzioni sono molto meno efficaci rispetto a quelle applicate nei confronti degli spacciatori”.
“Dai dati dell’Agenzia delle Dogane – ha aggiunto Paola Riccio, del ministero dello Sviluppo economico – si registra un decremento dei pezzi sequestrati, ma un aumento dei sequestri (da 43.500 nel 2010 a 79 mila nel 2011). Cio’ significa che si effettuano piu’ sequestri, ma di quantitativi minori di farmaci. Questo indica uno spostamento del commercio su internet. C’e’ inoltre stato un incremento dei sequestri in ambito postale: il 69% di quelli che avvengono in questo campo, riguarda farmaci”.