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L´emergenza ha una misura scientifica, quella dei residui di stupefacenti intercettati dai depuratori nelle acque di scarico della metropoli. L´Istituto Mario Negri ha messo a confronto quelle cifre con quelle di altre due città europee, Londra e Lugano. Risultato, la cocaina a Milano va sempre più forte. Più della città elvetica, e questo si poteva prevedere, ma anche molto più della capitale britannica, dove vita notturna e occasioni di sballo certo non mancano. E a complicare la situazione c´è anche il dilagare dell´alcolismo, che colpisce soprattutto i giovani. Ora per chi consuma droghe e alcol è stato anche calcolato il fattore di rischio: cioè il 70 per cento di probabilità in più di incorrere in problemi socio-sanitari. Come il forte aumento, a Milano, degli infarti tra i giovani manager che abusano della polvere bianca per “tenere il ritmo”, e non si rendono conto che quando scatta la dipendenza i problemi di salute diventano esplosivi.

[L´esperto]

«Milano è diventato un grande mercato della droga, la si trova ovunque e purtroppo è diventata un “bene di consumo” accessibile a tutti». La denuncia è di Riccardo Gatti, il direttore del Dipartimento dipendenze dell´Asl di Milano. Lui, che da anni guida un osservatorio sul consumo delle droghe, sottolinea che oggi la città vive una situazione da allarme rosso. Che si condensa in una cifra: nell´ultimo anno 40mila milanesi hanno usato cocaina almeno una volta. «Siamo di fronte a un nemico che ha messo radici dappertutto – spiega – nelle scuole come negli ambienti di lavoro, nelle discoteche come negli stadi. Studenti, manager ma anche muratori e fattorini consumano le stesse droghe. Un tempo la coca era la sostanza preferita dagli artisti e l´eroina era destinata agli emarginati. Le canne le fumavano i giovani e il vino era destinato agli anziani. Oggi tutto è stravolto. E non esistono più neanche le piazze dello spaccio, perché la droga è dappertutto. La si può comprare dal compagno di scuola come dal collega d´ufficio. Certo non mancano i pusher di strada ma per rifornirsi, a domicilio, basta un colpo di telefono».

[Il confronto ]Il primato di Milano sul fronte cocaina non teme confronti. In città, dicono gli specialisti del Mario Negri, si consumano 9,1 dosi al giorno per mille abitanti, contro le 6,9 di Londra e le 6,1 registrate a Lugano. La cocaina, insomma, corre a fiumi mentre per quanto riguarda il consumo di cannabis Londra e Lugano superano di gran lunga Milano. Mentre a Londra si registra il consumo di 61 dosi al giorno di “fumo” ogni 1000 abitanti, nel capoluogo lombardo siamo a quota 24. Lugano è a metà strada, a quota 53. Stessa tendenza per altri generi di stupefacenti: la capitale del Regno Unito è ampiamente in testa nel consumo di ecstasy e anfetamine (Milano seconda) e in quello di eroina. Se ne sono accorti i mercanti di droga che gestiscono il traffico dai paesi dell´Est, che stanno inondando la Lombardia e soprattutto il suo capoluogo di polvere bianca.

[I tipi di droga ]Cannabis, cocaina e popper sono in testa ai consumi, seguiti da ecstasy, allucinogeni, amfetamine e oppiacei. Non manca nulla sul mercato della droga a Milano, tenuto costantemente monitorato dall´osservatorio dell´Asl. I più assidui consumatori sono i giovani tra i 15 e i 24 anni, molti dei quali hanno di recente riscoperto l´eroina da “sniffare in compagnia”. E con l´eroina c´è anche il rilancio del popper, un prodotto della famiglia dei solventi che causa smarrimento, giramenti di testa fino allo svenimento. Le statistiche parlano di un aumento del 50 per cento nel consumo di droghe rispetto al 2004. Ma c´è di più. Negli ultimi 10 anni le persone più esposte alla tossicodipendenza sono i giovani dai 15 ai 19 anni ma anche chi ha più di 40 anni, vale a dire soggetti adulti che hanno fallito tutti i tentativi di disintossicarsi e sono quindi destinati a restare “agganciati” alla droga.

[L´alcolismo ]A Milano almeno 80mila persone si ubriacano una volta al mese. E tra chi abusa dell´alcol c´è una percentuale particolarmente elevata tra i giovani tra i 15 e i 24 anni. I maschi che si ubriacano rappresentano il 35 per cento mentre le femmine sono il 20 per cento. Molti si ubriacano il sabato sera ma per parecchi il rito serale degli happy hour diventa un pretesto per bere a volontà e perdere il controllo. Dagli studi condotti dagli esperti dell´Asl emerge che almeno il 17 per cento della popolazione di Milano, pari a 55mila persone, ha problemi di alcolismo. Tanto che l´Asl sta avviando servizi ad hoc per chi è dipendente da vino e superalcolici.