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Giovedì 4 marzo 1999
Il Senato
ha varato il disegno di legge che cancella i reati minori.
Stralciate le norme sugli stupefacenti
Depenalizzazione,
«sì» senza la droga
ROMA L'assegno a vuoto non sarà più reato. Verranno
inoltre cancellati i reati tributari minori mentre
continueranno a essere puniti con sanzioni penali sia il
consumo di gruppo di droghe leggere che la loro
coltivazione per uso personale. È stata infatti rinviata a
un apposito Ddl la riforma in materia di stupefacenti. Sono
le decisioni prese ieri dal Senato che ha terminato la
mini-sessione sulla giustizia dando il via libera, ma non
definitivo, al disegno di legge di depenalizzazione dei
reati minori, quelli che non suscitano allarme sociale ma
intasano Procure e Tribunali rallentandone il lavoro. Le
violazioni depenalizzate, elencate nei 18 articoli del Ddl,
verranno punite con sanzioni amministrative o
accessorie. Lo stralcio delle norme sulla droga,
approvate in commissione, è passato grazie a uno
schieramento trasversale che ha spaccato la maggioranza.
Cossuttiani, Verdi e sinistra Ds hanno votato contro la
proposta di stralcio avanzata dal relatore del Ddl, Luigi
Follieri (Ppi). E i Verdi hanno annunciato una protesta
modello Pannella invitando colleghi senatori e giornalisti,
in data ancora da stabilire, a fumare cannabis. Lo
"spinello libero", hanno fatto sapere i Verdi, verrà
ospitato al Senato. Hanno invece detto no alla
depenalizzazione (scegliendo lo stralcio) popolari, Udr e
resto della maggioranza. Al loro fianco a confermare la
trasversalità su una questione a forte connotazione
ideologica c'era il Polo (con qualche dissenso in Fi).
Contro l'accantonamento si sono espressi Prc e Lista
Pannella. Dure le polemiche scatenate dal voto: «È una
scelta affossatoria voluta da una parte della maggioranza
per motivi squisitamente ideologici e subita dai Ds per
mantenere gli equilibri di Governo» ha affermato Ersilia
Salvato (Ds) mentre Gloria Buffo, pure della Quercia, ha
parlato di «scelta grave». Per Maurizio Pieroni (Verdi) i
colleghi della maggioranza «hanno voluto proseguire su una
linea ottusamente repressiva che intasa la macchina
giudiziaria e criminalizza migliaia di giovani». Ma
Giuseppe Fioroni del Ppi ha ribadito il no alle politiche
di liberalizzazione. In serata è intervenuto il
sottosegretario alla Giustizia, Franco Corleone: «Il
ministero proporrà a breve un testo di legge per la
depenalizzazione delle droghe leggere ha dichiarato. Lo
stralcio non servirà ad affossare il problema. Inoltre il
voto ha avuto un significato più simbolico che reale: le
norme stralciate infatti non facevano che ribadire quanto
diverse sentenze della Cassazione hanno già sancito». Le
polemiche sullo "spinello" hanno solo in parte rovinato la
festa al Governo e alla maggioranza per l'ennesimo pezzetto
del pacchetto giustizia mandato in porto (con 124 voti a
favore, nessun contrario e 20 astensioni; i «sì» sono stati
di Ds, Ppi, Pdci, Udr e Verdi. Polo astenuto, Lega nord
assente). «Soddisfatto» il ministro della Giustizia
Oliviero Diliberto che ha assicurato: «C'è la volontà
politica» per portare a termine le riforme in tema di
giustizia. È stato fatto un altro passo avanti verso il
successo della riforma del giudice unico». Ha aggiunto
Diliberto: «Sto constatando che c'è veramente la volontà
politica di portare in fondo quel cammino di riforme
necessario per avere veramente una giustizia efficiente per
tutti i cittadini». Anche il presidente del Senato, Nicola
Mancino, ha apprezzato il metodo del confronto con
l'opposizione e ha auspicato che possa essere realizzato
anche sulla riforma elettorale. Ma vediamo i punti
principali del provvedimento approvato ieri e che ora
torna, per una terza lettura, alla Camera. Assegni a
vuoto. È il capitolo più importante dal punto di vista
quantitativo. Emettere assegni senza copertura non sarà più
un reato (sono qualche milione all'anno le denunce) ma
comporterà sanzioni pecuniarie da 300mila lire a 24
milioni. Più incisiva della sanzione penale risulterà la
pena accessoria: il divieto di emettere assegni (anche nei
confronti di altre banche) per un periodo da due a cinque
anni e, nei casi più gravi, interdizione da uffici e
professioni. Viene inoltre istituito presso la Banca
d'Italia un archivio informatizzato in cui verranno
inseriti sia i nomi di chi ha emesso assegni a vuoto o
senza autorizzazione che i nomi di coloro ai quali sia
stata revocata l'autorizzazione all'utilizzo di carte di
credito e bancomat. In rete ci sarà anche l'indicazione di
assegni o carte di cui sia stato denunciato il furto o lo
smarrimento. Bestemmia e offese contro i defunti.
Verranno punite con un'ammenda massima di 600mila
lire. Mendicità. Altro reato abrogato: adesso chi chiede
l'elemonisa può essere perfino arrestato. Con la nuova
legge ci sarà solo una sanzione
amministrativa. Oltraggio a pubblico ufficiale. Il reato
non esiste più ma è stato inserito come aggravante
dell'ingiuria. Saluto fascista. Il relatore ne aveva
proposto la depenalizzazione. L'assemblea ha respinto e il
saluto romano resta reato. Furto. Fino all'ultimo il
relatore ha cercato di mantenere la perseguibilità a
querela di parte. Invece il voto ha ripristinato la
perseguibilità d'ufficio. Roberta Miraglia
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