Logo Repubblica.it 22 MARZO 1999

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Don Gallo semina cannabis
ma per farne jeans, non fumo

Genova. "Anche Noè sull'Arca aveva una piantina di canapa..."


GENOVA (r.n.) - Il mezzo toscano in bocca e la piantina di canapa nelle mani, don Andrea Gallo cita la Bibbia al suo pubblico di fedeli domenicali: "Ho studiato le Sacre Scritture ed ho scoperto che Noè, sull'arca, aveva una piantina di cannabis. Credeteci, ragazzi: non è una battuta". I ragazzi sono i militanti del Centro sociale occupato Terra di Nessuno che ieri pomeriggio, con la benedizione del vecchio prete che guida la Comunità di San Benedetto al Porto, hanno arato duecento metri quadri di terra incolta, seminando un migliaio di piantine.
La provocazione ha per titolo "Noi coltiviamo un sogno: reintrodurre in Italia la coltivazione della canapa". Ancora negli Anni 30 il nostro paese era il secondo produttore al mondo, dopo la Russia, ma il tessuto italiano era considerato il migliore, tanto che i primi Levi's erano di canapa italiana.
"Poi venne la stagione del proibizionismo - spiega don Gallo - e l'economia di interi paesi andò a rotoli". I ragazzi dei Centri Sociali si fanno forti di una circolare della Ue (vuole reintrodurre la coltivazione della cannabis sativa, ci sono dei finanziamenti ad hoc) e della confusione che circola in materia. In realtà non esistono una "canapa da fibra" e una "canapa da fumo", il fatto che la cannabis sia o meno psicoattiva dipende dalla quantità di Thc (tetra-idro- cannabinolo) contenuto in ogni pianta: le caratteristiche variano in relazione al clima e all'habitat. Le piantine messe a dimora ieri - innocue come fragoline di bosco - cresceranno fino ad oltre tre metri di altezza e serviranno come isolante di una sala- prove del Centro sociale.
La provocazione ha subito trovato uno sponsor nel Nobel Dario Fo. Che, però, rischia di perdere la moglie. "Non appena avrò finito di riordinare i tre milioni di documenti che costituiscono l'archivio Fo-Rame - ha annunciato Franca Rame -, il che dovrebbe accadere prima dell'estate, mi trasferirò alla Comunità di San Benedetto, per dare una mano a don Gallo".

 

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