Logo Repubblica.it 9 GENNAIO 1999

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La lotta agli stupefacenti sarà estesa alle bevande alcoliche, alle sigarette e ai farmaci "pesanti"
"Alcol e tabacco come la droga"
Francia, pronto il progetto del governo sulla salute pubblica

di FRANCO FABIANI

PARIGI - Le droghe "legali" quali l'alcol, il tabacco e certi medicinali sono da combattere con durezza esattamente come l'eroina e la cocaina. Il piano triennale di prevenzione contro le droghe e la tossicodipendenza allo studio del governo di Lionel Jospin, che dovrebbe vedere la luce tra breve, comporta questa spettacolare svolta. Quella che annulla con un tratto di penna ogni distinzione tra droghe illecite e lecite, rompendo con l'approccio classico fondato sulla classificazione legale delle sostanze e sostituendolo con una politica pragmatica che dovrebbe "tenere conto dell'insieme dei comportamenti additivi, quale che sia lo statuto legale del prodotto usato". A rivelare questo nuovo, rivoluzionario orientamento è il quotidiano parigino Le Monde con la pubblicazione delle grandi linee di un rapporto commissionato dal governo alla apposita Missione interministeriale, la Mildt, in vista del varo di un nuovo piano di lotta alla droga e alla tossicomania.
La nuova politica è la traduzione diretta del rapporto fatto un anno fa dal profesor Bernard Roques, col quale lo scienziato, farmacologo del Cnrs, demoliva la classificazione legale delle sostanze psicotrope, ristabilendo una scala di pericolosità su basi scientifiche, neurobiologiche. Il primo gruppo comprendeva l'eroina, gli oppiacei, la cocaina e l'alcool; il secondo gli psicostimolanti (amfetamine) le benzodiazepine (medicinali ansiolitici e ipnotici); il terzo, ma di gran lunga più lontano, la canapa indiana. Una classificazione in favore della quale si era pronunciato già quattro anni prima il Comitato nazionale di etica per le scienze della vita e della salute, giudicando che la distinzione tra droghe lecite e illecite "non riposava su alcuna base scientifica".
Oggi il rapporto che prende il nome dalla sua creatrice, Nicole Maestracci, è tassativo nel giudicare la pericolosità dei due gruppi di droghe. Dice infatti che "anche se ciascun prodotto comporta specificità mediche e sociali innegabili, i fattori determinanti sono ampiamente gli stessi".
Ogni anno infatti 60 mila persone muoiono in Francia per le conseguenze provocate da tabagismo; gli alcolizzati cronici sono oltre 2 milioni e i morti da alcool sono circa 20 mila l'anno; le medicine sono utilizzate in nove su dieci tentativi di suicidio. Di fronte a queste sommarie statistiche il rapporto suggerisce quindi di "riavvicinare le strutture di cura destinate ai consumatori abusivi di alcool a quelle destinate ai tossicomani", di armonizzare il loro finanziamento e di "renderle competenti nel campo della lotta al tabagismo".
Dopo aver lamentato l'inadeguatezza dei dispositivi esistenti per la cura degli alcoolizzati e dei fumatori, il rapporto sostiene "una politica più penalmente determinata contro l'alcolismo sull'esempio di quel che è stato fatto in materia di violazione delle regole del traffico stradale".
Altro punto determinante del rapporto è la proposta della signora Maestracci, ex magistrato, di una "ridefinizione della politica penale". Riaffermando che la priorità della lotta contro il traffico della droga "deve essere chiaramente riconfermata", essa preconizza di "evitare l'incarcerazione per il semplice uso" di droghe illecite. In base a questo rapporto, nuovi obiettivi dovrebbero d'ora in poi essere assegnati alla repressione dell'uso di stupefacenti, allo scopo di "ricorrere a procedimenti giudiziari solo nei casi in cui il consumo di droga è fonte di pericolo sia per il consumatore stesso, sia per chi gli sta vicino". In una parola, privilegiare la lotta ai trafficanti e prevedere misure alternative all'incarcerazione per chi fa soltanto uso della droga. Un modo per incoraggiare la depenalizzazione per il consumo di stupefacenti, senza modificare la legge vigente, che invece prevede l'applicazione della incarcerazione sia per trafficanti che per consumatori. D'ora in poi, l'obiettivo non sarebbe quindi più, come commenta Le Monde, l'astinenza a tutti i costi, ma "evitare il passaggio dall'uso occasionale all'abuso e alla dipendenza".
La classificazione dell'alcol e del tabacco tra le droghe da combattere, alla pari degli stupefacenti, non mancherà di incontrare ostacoli. La stessa Maestracci le prevede con chiarezza, allorché si dice certa che "per ciò che concerne le droghe lecite, la presenza di interlocutori industriali molto attivi, renderà particolarmente delicata l'azione pubblica di prevenzione".
Un eufemismo, questo, che anticipa chiaramente l'offensiva delle potenti lobbies dell'alcol e del tabacco contro cui certamente si troverà a dover combattere il governo deciso a lanciare la sfida della salute pubblica.

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