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Cannabis e dintorni
I rimedi dolci che aiutano a vivere

Ma non ci sono solo farmaci nell'armamentario dei medici, per combattere il dolore. Ecco altre soluzioni molto efficaci.

Microstimolazione del midollo spinale. Si tratta di una tecnica inventata negli Stati Uniti una trentina di anni fa, ma solo di recente applicata ai malati. Consiste in un dispositivo elettronico che interagisce con le fibre nervose che risalgono lungo il midollo spinale bloccando la trasmissione degli stimoli dolorifici. Tuttora in discussione il meccanismo d'azione: probabilmente la miscrostimolazione innalza la soglia del dolore e favorisce il rilascio da parte dell'organismo degli analgesici naturali (endorfine).

Ipnosi. È in voga in Francia. L'ipnoterapeuta esperto è infatti in grado di aiutare il malato a stimolare l'organismo a produrre più endorfine (gli "oppioidi endogeni"), permettendogli di sopportare meglio il dolore. L'ipnosi è oggi utilizzata per alleviare le sofferenze legate al parto, alle cure odontoiatriche e quelle indotte dalla chemioterapia.

Agopuntura. Riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità come una terapia efficace contro il dolore. Sembra che gli stimoli conseguenti all'infissione degli aghi in particolari punti competano con gli stimoli dolorosi e inducano la chiusura del "cancello midollare", impedendo il passaggio della sensazione dolorosa ai centri superiori. Sembra vengano attivati i sistemi nervosi che modulano la trasmissione del dolore e secreti gli oppioidi endogeni.

Marijuana e hascisc. Hanno un potere antidolorifico inferiore ai composti precedenti, ma sono accomunati dalle origini naturali (la pianta Cannabis sativa). Da anni le sue potenziali virtù terapeutiche sono al centro di polemiche. Quest'anno è partita in Gran Bretagna una sperimentazione controllata su 300 volontari allo scopo di indagare gli effetti dell'hascisc contro il dolore.

(04.02.1999)

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