Tempo di lettura: 6 minuti

Durante una cena ufficiale con il governo giapponese, l’ex presidente degli Stati Uniti, George Bush andò lungo disteso sotto il tavolo, perdendo i sensi per qualche istante. Dopo l’iniziale imbarazzo, l’episodio fu candidamente spiegato: il malessere era dovuto all’assunzione di Halcion, un potente sedativo di cui Bush faceva normalmente uso. Si tratta dello stesso Halcion che i tossicodipendenti a volte utilizzano come coadiuvante o in sostituzione dell’eroina.

Molte specialità mediche, infatti, sono richiestissime dai tossicodipendenti. “Esiste una serie di farmaci che nascono per un utilizzo e poi finiscono per avere tutt’altro impiego. I tossicodipendenti quando non trovano l’eroina, o in aggiunta a questa sostanza, utilizzano questi medicinali ottenendoli sia in modo legale, attraverso prescrizione medica, sia in modo illegale”, spiega Carmelo Furnari, tossicologo forense e docente della scuola di specializzazione di medicina legale dell’Universita Tor Vergata di Roma.

COCKTAIL RISCHIOSI

Quest’uomo, di 48 dall’aria mite e con l’hobby del lavoro straordinario, è uno di quei tossicologi a cui i magistrati si rivolgono nei casi di morte sospetta per uso di sostanze stupefacenti. Nel suo ufficio passa di tutto. A lui spetta il compito di sezionare i cadaveri e capire il perché della morte, analizzando le sostanze che sono state assunte. “Quasi tutti i morti per overdose da oppiacei (eroina principalmente) fanno uso di benzodiazepine e altri farmaci che non sono la causa di morte, ma sicuramente aumentano la pericolosità dell’eroina. Questi cocktail presi in associazione peggiorano la situazione. Il Roipnol, ad esempio – prosegue Furnari -, usato per l’insonnia grave è largamente usato dai tossicodipendenti che, non trovando l’eroina, placano lo stato d’ansia e d’agitazione ingerendo queste pillole. Queste compresse derivano dal principio attivo denominato Flunitrazepam (insieme al Darkene e il Valsera), una benzodiazepina, e agiscono sul sistema nervoso centrale come ipnotici. In Italia non sono ancora stati registrati casi di tossicodipendenza da Roipnol, mentre negli Stati Uniti ci sono persone che si drogano esclusivamente con questo farmaco. Inoltre, secondo un rapporto riservato del Lousiana State Police Laboratory di Baton Rouge, c’è stato un sequestro di 52.000 compresse di Roipnol, confezionate in buste da 1000 compresse, quindi non provenienti dalle farmacie. Il sequestro è stato fatto nella casa di uno spacciatore, quindi è innegabile che un farmaco usato da alcuni per l’insonnia, da altri venga ricercato come droga”.

E in Italia? La legge per classificare questi farmaci “pericolosi” ha predisposto delle tabelle che vanno dalla I alla VI. Nelle prime quattro ci sono tutte quelle considerate più pesanti. Ad esempio, nella prima tabella, insieme all’eroina e la morfina ci sono tutti quei principi attivi da cui derivano i farmaci più potenti. I medici che li prescrivono devono avere un ricettario particolare e sono ricette non ripetibili, nel senso che si possono usare solo una volta. Fino alla IV tabella, le sanzioni per medici che prescrivono e farmacisti che vendono, al di là degli scopi farmaceutici, sono penali. Invece, nella V e VI tabella le sanzioni sono solo amministrative e consistono in multe che vanno da 50.000 a 500.000 lire. Quasi tutti i farmaci che i tossicodipendenti utilizzano o associano agli oppiacei sono in V tabella e alcuni, come lo sciroppo Zitoxil, non erano proprio compresi nelle tabelle di legge.

“Il problema non è solo dei Roipnol o delle benzodiazepine in generale. Siamo di fronte a un abuso enorme di farmaci, sia da parte dei tossicodipendenti sia della popolazione che non fa uso di droghe, o almeno crede di non farlo”, esordisce Livio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. “Basta un po’ d’insonnia e subito si prende una pillola, così per liberarsi di un problema si finisce per aggravarlo. Per quanto riguarda la destinazione di questi farmaci, talvota c’è un uso al di fuori delle regole che vede dei delinquenti falsificare delle ricette, così come dei medici e dei farmacisti compiacenti. Ci sono canali incontrollabili in cui si fanno circolare le medicine. Il vero problema è che non ci sono dati precisi sui contorni di questa situazione. Quello che posso dire è che in Italia nel 1995, solo di benzodiazepine, sono state consumate 42 milioni di confezioni, per un totale di un miliardo e mezzo di compresse e una spesa di 600 miliardi. “.

TRAFFICI E POLITOSSICODIPENDENZA

Il ROAD di Milano, il Reparto operativo antidroga dei carabinieri attualmente accorpato ai NAS (nuclei antisofisticazione) e prima comandato dal colonnello Portoghese, ha svolto laboriose indagini sul traffico dei farmaci. Qualche tempo fa, sei medici sono stati condannati dal tribunale di Milano per prescrizioni non a uso terapeutico: avrebbero venduto ricette per 200.000 lire. È recente il caso di un farmacista nell’area lombarda che a fronte di 750 ricette di Roipnol da 2 milligrammi, ricevute dai clienti, ne aveva registrate solo 42. Secondo l’articolo 83 della legge sugli stupefacenti, i sanitari che prescrivono illegalmente sostanze contenenti stupefacenti sono soggetti a pene identiche a quelle disposte per chi produce o vende droga. Per questo reato, nel marzo 1995, tre medici del bresciano sono stati condannati dal tribunale di Brescia a pene da sei mesi a un anno e tre mesi. Ma è solo la punta dell’iceberg, in quanto le USSL che dovrebbero vigilare su questi traffici non hanno a disposizione sufficienti mezzi. Secondo le stime dei carabinieri, il giro d’affari delle vendite illecite ammonta a centinaia di miliardi e segue canali diversi.

“Si prescrivono più ricette del necessario. Conosco medici che sono arrivati a prescrivere fino a 80.000 ricette. Da alcuni dati in mio possesso risultano esserci circa 100 utenti ogni 10.000 ricette”, dice Franco Lodi, ordinario di Tossicologia Forense dell’Istituto di Medicina Legale di Milano. “In un’altra indagine svolta da noi sul territorio di Milano, risulta che su 100 tossicodipendenti morti per overdose nel 1995, 23 di questi avevano tracce di alcool, 15 di cocaina, 3 di metadone, 2 di barbiturici e ben 25 di benzodiazepine”, aggiunge Lodi, “e la politossicomania, cioè la dipendenza da più sostanze differenti è molto diffusa”.

Una situazione allarmante che si consuma in evidenza. Nelle piazze dove si spaccia, i medicinali sono ricercati quanto l’eroina e gli spacciatori sono spesso ben provvisti di molti tipi di medicine, come si vede dalle testimonianze di molti ragazzi e come ci confermano le forze dell’ordine.

“Esistono delle specialità mediche che, di fatto, in commercio hanno una destinazione differente da quella stabilita all’origine e talvolta c’è una complicità tra medici e farmacie per smerciare il più possibile”, afferma il dottor Massimo Sher, presidente di “Obiettivo Sanità”, un movimento di cittadini per la denuncia di episodi di malasanità”.

LE STORIE

In un lungo viale alle porte di Milano c’è una casa bassa che interrompe le schiere di grandi palazzi. Assomiglia a una baita, ma invece è la “Comunità Nuova”, un centro di prima accoglienza per tossicodipendenti. “Passano dai 20 ai 30 ragazzi al giorno e ognuno fa un suo percorso per arrivare ad un programma di disintossicazione”, dice don Gino Rigoldi, mentre fuma e risponde a due telefoni che suonano in continuazione. “Quasi tutte le persone che passano di qui fanno uso di farmaci. A caso mi vi vengono in mente Talwin, Cardiozol, Dicodin, Valium, Vatran, Halcion. Li prendono quando mancano i soldi per la dose”, taglia corto don Gino che ha 22 anni di esperienza in questo campo. Ma sentiamo direttamente dagli ospiti della Comunità Nuova alcune testimonianze a riguardo.

Clara, 36 anni. “Fino a sei anni fa mi bucavo regolarmente e per i farmaci avevo il mio farmacista. Era al corrente dell’uso che facevo dei medicinali. Pillole come i Roipnol mantengono alto l’effetto dell’eroina e lo prolungano. Però danno anche allucinazioni visive e gustative. Inoltre, con l’astinenza da eroina si è consapevoli di volere i soldi per bucarsi, invece nell’astinenza da farmaci ipnotici, la confusione è più forte, terribile. I Roipnol costano 2000 lire l’uno e si trovano in giro facilmente, ma anche il Darkene è diffuso e viene anche direttamente venduto già pronto nelle siringhe”.

Tonino, 24 anni. “Sono sette anni che mi buco, a parte tre di galera. Ho cominciato prima con i farmaci e poi sono passato all’eroina. Prendevo le Plegine e i Roipnol insieme nella birra: ti stordivi subito e non ricordavi niente di quello che facevi. Ho molte cause in tribunale per cose che neanche so di aver commesso. Compravo il Darkene al Parco Sempione di Milano: 5000 mezza siringa, 10.000 lire una siringa piena e con una fiala si facevano 10 siringhe intere. Anche 15 tagliandola con l’acqua. Un mio amico è morto con uno di questi farmaci: lo hanno trovato con la boccetta vuota al suo fianco”.

Silvia, 21 anni. Gli psicofarmaci me li ha dati il mio medico per disintossicarmi. Io li prendevo insieme all’eroina e mi sconvolgevo di più. Però ho cominciato ad avere perdite improvvise di memoria e scatti di nervi. Vendevo e compravo di tutto, fuori dalla Stazione Centrale, e di gente che ha “collassato” ne ho vista molta. Secondo me, molti di quelli che muoiono ci rimangono proprio perché mischiano troppo”.

* Giornalista

Le cifre del mercato

Prodotto: Tavor

Tabella: V

Casa farmaceutica: Wyeth

1991- n° scatole: 23.752.200

1993- n° scatole: 23.842.900

1995- n° scatole: 22.972.500

Lire incassate nel 1995: 104.285.000.000

% sul fatturato: 56,6%

Prodotto: Darkene

Tabella: V

Casa farmaceutica: Bayer

1991- n° scatole: 159.600

1993 – n° scatole: 151.700

1995- n° scatole: 162.200

Lire incassate nel 1995: 945.000.000

% sul fatturato: 0,2%

Prodotto: Roipnol

Tabella: V

Casa farmaceutica: Roche

1991 – n° scatole: 910.000

1993 – n° scatole: 906.000

1995 – n° scatole: 973.000

Lire incassate nel 1995: 5.516.000.000

% sul fatturato: 1%

Prodotto: Halcion

Tabella: V

Casa farmaceutica: Upjohn

1991- n° scatole: 4.627.000

1993 – n° scatole: 8.642.000

1995- n° scatole: 7.487.000

Lire incassate nel 1995: 24.785.000.000

% sul fatturato: 24.2%

Prodotto: Ponderal

Tabella: nessuna

Casa farmaceutica: Servier

1991 – n° scatole: 331.000

1993 – n° scatole: 175.000

1995- n° scatole: 139.000

Lire incassate nel 1995: 3.133.000.000

% sul fatturato: 3.3%

Prodotto: Plegine

Tabella: IV

Casa farmaceutica: Wyeth

1991 – n° scatole: 452.000

1993 – n° scatole: 389.000

1995 – n° scatole: 393.000

Lire incassate nel 1995: 2.560.000.000

% sul fatturato: 1,4%

Fonte: IMF