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ROMA, 11 settembre 2008 – Leggi nuove e più severe. Per Antonio Matarrese la lotta alla violenza nel calcio deve partire da questo. Un Matarrese critico con una parte della classe politica ma anche con la stampa, che a suo dire mette le tifoserie contro gli organi della giustizia sportiva. Ma il punto fondamentale, ha sottolineato il presidente della Lega calcio a margine della presentazione delle nuove iniziative di comunicazione promosse dal Ministero dell’Interno contro la violenza ello sport, è che servono leggi nuove. “Noi abbiamo delle leggi labili e leggere, che vanno cambiate. Ci sono dei politici che provano gusto nel difendere chi dovrebbe stare dentro. Ognuno ha il suo padrino politico, noi saremmo anche d’accordo nel mettere delle celle all’interno degli stadi per fermare immediatamente chi commette un reato. Già dopo l’omicidio Raciti la Lega calcio all’unanimità aveva detto che non vedeva favorevolmente le trasferte delle tifoserie organizzate”.

LA STAMPA – Quindi l’affondo nei confronti della stampa: “È importante sapere che il giudice sportivo decide su regole ben precise e che nessuno sa in anticipo quali sono le sue decisioni e che cosa succederà. Anche i giornali da questo punto di vista hanno le loro responsabilità, non dovrebbero mettere le tifoserie contro questo organo scrivendo quello che potrebbe accadere con le decisioni che prende”. Matarrese è tornato anche sul botta e risposta col ministro Maroni, in cui aveva invitato il Viminale ad evitare invasioni di campo: “C’è stato un bel chiarimento – ha sottolineato – Maroni è stato preciso nella sua risposta e soprattutto quello che ha detto è diverso da quello che avevo letto sui giornali”.