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ONU, Vienna 2009. Il governo Berlusconi  rompe il fronte europeo, impedendo una posizione unitaria a favore della riduzione del danno e di politiche meno repressive. L’Italia si fa paladina della “guerra alla droga”, contro la maggioranza di  società civile e operatori che richiede un allineamento alla posizione EU.

ONU, New York 2016. Il governo Renzi, anche a seguito dell’azione delle associazioni attive per una riforma delle politiche sulle droghe, si esprime a favore di politiche meno repressive e più sociali, per mitigare l’impatto del carcere e per il rispetto dei diritti umani. L’Italia fa un primo passo  per tornare nel  fronte europeo, e auspica un  dibattito aperto, invocando la necessità di una valutazione delle attuali politiche basata sull’evidenza.

ONU, Vienna 2019. Quale sarà il contributo dell’Italia alla discussione sugli esiti delle Convenzioni e delle politiche globali e gli effetti disastrosi della war on drugs?

Il 12 marzo 2018, a Vienna, la 61° sessione della  Commission on Narcotic Drugs (CND) decide cosa e come si discuterà e si deciderà al Meeting di Alto Livello del 2019.

In linea con quanto richiesto alla Commissione europea e al Gruppo Orizzontale Droghe dalle 45 organizzazioni del Civil Society Forum on Drugs europeo, le associazioni e le reti italiane che sono impegnate per la riforma  delle politiche sulle droghe lanciano un appello a esecutivo e istituzioni  nazionali e chiedono  che l’Italia si schieri con l’Europa e sostenga in sede ONU la necessità di proseguire e sviluppare il dibattito aperto a   UNGASS 2016, che ha messo in evidenza i fallimenti delle Convenzioni internazionali e l’urgenza di una inversione di rotta.

Soprattutto, le associazioni chiedono che l’Italia sostenga la proposta di includere la Riduzione del danno nelle politiche globali e di bilanciare l’eccessivo investimento in misure repressive a  favore di misure sociali e sanitarie.

Chiedono inoltre che si faccia interprete della priorità  di avviare seri studi di valutazione degli esiti e dell’impatto che la “guerra alla droga” declinata da Convenzioni e Piani d’azione ONU ha avuto sulla vita dei consumatori e sulla società, sulla protezione della salute, il benessere sociale e l’inclusione, sui diritti umani e sociali, sulla spesa pubblica a fronte dei risultati di contenimento del fenomeno e della riduzione di rischi e danni droga correlati.

Chiedono che nel processo di valutazione, proposta e decisione politica le associazioni della società civile, gli operatori, le persone che consumano droghe e le loro organizzazioni abbiano voce e siano incluse nel percorso partecipativo.

L’Italia riprenda  a giocare un ruolo in linea  con una cultura  democratica, umanitaria, solidale e promotrice dei diritti!

L’appello è promosso da Forum Droghe, Parsec Consortium e LILA Nazionale, associazioni italiane che partecipano al Civil Society Forum on Drugs (CSFD), all’HIV/AIDS Civil Society Forum o hanno  status consultivo ECOSOC, ed è sottoscritto da Associazione Luca Coscioni, La Società della Ragione, Cgil Nazionale, CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), Antigone, Itardd (Rete Italiana Riduzione del Danno), Legacoopsociali, Comunità San Benedetto al Porto

Forum Droghe sarà presente  ai lavori della  61° sessione della  Commission on Narcotic Drugs a Vienna il 12-16 marzio 2018 (https://www.unodc.org ), dove  co-promuove un side event della società civile attorno alle esecuzioni extragiudiziali, drammatica realtà che investe numerosi paesi, come le Filippine, dove sono stati uccise e continuano a morire migliaia di  consumatori e piccoli spacciatori. Forum Droghe terrà informata la rete italiana sui risultati del meeting.

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