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Anche il coffeeshop Easy Goin’ dovrà aderire alla politica dei wietpas, se vuole continuare a restare aperto. E’ quanto ha stabilito il tribunale di Maastricht lo scorso lunedi, respingendo il ricorso di Marc Josemans, il battagliero gestore simbolo della rivolta al giro di vite governativo sulla cannabis. La corte non ha ancora valutato il merito – la procedura richiederà mesi e si attende un verdetto non prima di fine anno – ma sul piano strettamente formale è stata messa la parola fine alla discussione: il pass è legittimo.

Josemans ha annunciato che la battaglia prosegue e che l’Easy Goin’ proseguirà con la serrata. Dello stesso avviso 7 dei 14 coffeeshop della capitale del Limburgo, mentre gli altri hanno deciso, per ragioni economiche, di riaprire piegandosi al diktat dell’Aja. Se lo scopo del governo era introdurre i pass per soffocare l’esperimento di tolleranza, senza assumersi alcuna responsabilità, l’obiettivo è stato centrato: in serie difficoltà economiche i coffeeshop di Maastricht, le cui attività sono ferme da oltre sei settimane, sul lastrico quelli di Breda; il grido d’allarme per il rischio bancarotta è stato amplificato dai consiglieri di sinistra del piccolo comune frontaliero, che hanno denunciato un crollo negli affari dei “cannabis club” locali che sfiora il 100%. Un pessimo affare anche a Venlo dove le oltre 200 denunce raccolte dai laburisti dal I maggio, indicano che i disagi causati dai pendolari della canna per anni, con posteggi in doppia fila e schiamazzi, erano forse più tollerabili del “supermercato di strada” inaugurato con il pass.

“Non provo alcun tipo di solidarietà per i gestori dei coffeeshop “ ha sostenuto al sito di informazione nu.nl il ministro della giustizia dimissionario Ivo Ostelten, padre del pass “Un imprenditore che non riesce ad adeguarsi a cambiamenti legislativi non è certamente un buon imprenditore” avrebbe detto. E sulla serie infinita di guai causati dal wietpas: “Lo scopo era tenere i turisti fuori dai coffeeshp, no? Il risultato mi sembra sia stato pienamente raggiunto.” La carriera politica dell'(ormai) ex ministro si concluderà all’indomani delle elezioni: l’esponente dei liberal-conservatori, infatti, ha annunciato che si ritirerà dalla politica.